mercoledì 14 settembre 2011

Parco Nazionale d'Abruzzo - Opi e Pescasseroli




Stufo di tanto mare e della calura estiva sicula, opto per un rientro verso Roma,
intenzionato a passare uno o due giorni in Abruzzo.
Nulla di organizzato da mesi... ma una voglia improvvisa di pedalare
in modo "selvaggio" e senza troppe mete obbligatorie..

Parto in autobus da Modica (la mia città d'origine)
12 ore di viaggio mi danno il tempo, di organizzare la presunta vacanza,
vecchi post...affiorano alla mente (campi base da dove organizzare brevi ma intense escursioni, vette da raggiungere, larghi pascoli su cui sfrecciare, luoghi di interesse, etc...)

Primo problema...ma i tracciati? dove andare da solo...
Anche qui vengono in aiuto altri articoli letti nelle giornate passate
giù, sul divano tra una granita e un té freddo....
La soluzione? DAKOTA GARMIN10! acquistabile anche dal caro DECA (tappa obbligatoria prima della partenza)
Camere d'aria di scorta, coprizaino anti pioggia, scorta inesauribile di integratori e barrette ...(la paura di rimanere senza energia nel bel mezzo di una salita è tanta)

Chiamo l'unico numero di un piccolo B&B, strappato da internet qualche secondo prima della partenza (B&B LA GENZIANA di proprietà del camping Il vecchio Mulino) che senza nulla togliere agli altri presenti in zona si rivela una scelta azzeccata.
Il sempre utile "paola e gino" (sacro gral dei tracciati tra Lazio e Abruzzo) mi dà la possibilità di scaricare qualche simpatico anello dalle parti di Pescasseroli.
La scelta al buio del campo base a Opi si preannuncia un'ottima scelta.
Controllo gli orari del servizio Arpa Tiburtina-Pescasseroli (attivo solo in estate) e mi addormento aspettando con ansia la partenza.


Giorno 25
Partenza prevista per le 6:45 e arrivo in pullman a Pescasseroli dopo 3 ore di sonno precauzionale in attesa della prima giornata di escursioni.
Dalla Sp Marsicana, prossima sosta al km43 (Il vecchio mulino) dove mi aspettano sotto "falso nome" -
-Ah salve lei è il signor Valilla!
Da qui raggiungo finalmente Opi, dove mi aspetta chiavi in mano una simpatica e carina ragazza:
Salve signor Barilla!
Abbandonate le cianfrusaglie ritenute superflue, parto per la prossima meta: Monte Amaro. In realtà il tentativo era quello, ma fidandomi più dell'istinto selvaggio che del "neo acquisto gps", mi ritrovo nei pressi di Passo dell'Orso totalmente in un'altra direzione.

Il gps segna 49km e 900 mt positivi, ritorno a Opi con una fame da "orso".


Opi: cambio di maglia e rapida ascesa verso Il vecchio mulino dove una pirofila di carbonara per due e un trionfo di arrosticini seguiti da verdurine ripassate in padella, mi aspettano vicino a un vecchio storione (Mascotte del Camping) che sonnecchia sotto lo sguardo incuriosito dei vacanzieri suoi ospiti.

Giorno 26
Sveglia alle 8:15 dettata dal profumo dei maritozzi caldi caldi che mi aspettano al piano di sotto.
Colazione veloce, gps settato…prossima meta (già visibile da Opi) Forca d'acero.
Una bella strada ricca di rapidi curvoni mi porta subito su alle piste di fondo, segue una bella distesa di verde circondata da faggete.
Ok il gps dice di seguire per una strada bianca per raggiungere il Santuario di Monte Tranquillo (quota 1640 mt)
-Niente di più facile! (come sbagliare...)
Preso dalla stradina in discesa larga e veloce, manco di netto il bivio per il Santuario, segnato da una bella croce che si beffa di me nascondendosi per un attimo tra i rami...
...ed eccomi giù a Pescasseroli, dove un vecchietto mi fa notare che la strada per il Santuario è quella da dove sono appena sceso…
"-eh già effettivamente anche il gps strillava la stessa cosa ma stava chiuso nello zaino"

Pazienza tocca risalire.
Stavolta i ritmi della salita, diciamo un po' più pacati, mi permettono di individuare chiaramente il bivio, prima praticamente invisibile..
Finalmente il Santuario è raggiunto, giusto qualche foto e mi butto sul praticello per un pisolino..

Giorno 27

L'affidabile e gustosa "sveglia al maritozzo delle 8:15" innesta con la giusta energia la partenza per Prato Rosso per poi proseguire per Bisegna.
Stavolta ogni incrocio è scandito dalla rapida occhiata al Dakota. Qui tocco la meta più alta intorno ai 1900 mt, dove un bel venticello gelido e qualche nuvoletta mi fanno indossare anche per un attimo il mio k-way e testare il fantastico copri zaino…giusto per dire "-meno male che me lo sono portato"

Una bella e lunga discesa mi porta dai vasti campi aperti di Prato Rosso a Bisegna.
La strada bianca man mano si trasforma in un susseguirsi di rocce e piccole pietre che schizzano sotto le ruote… il che diventa sempre più arduo, ma divertente.
Il sorriso sparisce quando l'arrivo a Bisegna mi ricorda che manca qualche km di asfalto per tornare a Opi.
Purtroppo è arrivato il momento dei saluti e le poche ma carinissime persone conosciute mi fanno rimpiangere la partenza, pochi giorni e già mi sentivo a casa.
Con la promessa di un rapido ritorno nei prossimi mesi saluto tutti e riparto…

Giorno 28

Ultima fatica i 70 km per arrivare ad Avezzano, ma lo sforzo è stato subito ricompensato con un grandioso gelato da 5 palline!
Il treno mi riaccompagna nella capitale dove un caldo afoso mi aspetta, facendomi sudare più nei pochi chilometri che da Termini portano a casa, che nei giorni passati nello splendido Parco Nazionale d'Abruzzo.

Seguite il link per vedere le foto dell'escursione

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